giovedì 30 giugno 2011

Se la persona che sognate non dovesse arrivare mai, sarebbe perfetto?

http://www.lameditazionecomevia.it/beck11.htm

trasformare il mondo

Ecco perché non dico ai miei sannyasin di rinunciare al mondo. 
Trasformate il mondo, perché abbandonarlo? Portate la meditazione nel mondo. 
Dovunque siate, iniziate a vivere in un piano diverso di consapevolezza. 
E arriverete a vedere come, a poco a poco, la compassione si farà strada dentro di voi. 
E quando giunge la compassione, da dove arriva? 
Arriva attraverso la tua passione.

Osho

You think of the Path

You think of the Path
As a long arduous climb
Up the mountain.

You concede there may be
Many paths
But you're sure
All have the same
Exalted goal.

Ram Tzu knows this...

There ARE many Paths.

Like streams
They flow effortlessly
(though not necessarily painlessly)
Down the mountain.

All disappear
Into the desert sands below


Ram Tzu (Wayne Liquorman)

Pensi al cammino
come ad una lunga e ardua scalata
ad una montagna

Accetti che ci possano essere molti cammini
Ma sei sicuro che abbiano tutti lo stesso esaltante obiettivo

Ram Tsu questo sa...

Ci SONO molti cammini

Come torrenti
Scorrono senza sforzo
(anche se non necessariamente senza dolore)
Giù dalla montagna

Tutti scompaiono
Nelle sabbie del deserto sottostante.


=======

Quando uno si sforza sul cammino, non ha capito, che non c'è nessuno sforzo, che al massimo è un po' di dolore, che il cammino vero è in discesa, perché non siamo noi ad averlo scelto. Non siamo noi ad avere scelto che la legge di gravità va in giù anziché in su.
Non abbiamo scelto noi il cammino, è lui che ci ha preso.
E' lui che era già dentro di noi. Quello che stiamo facendo è solo spogliarci di qualcosa che pensiamo essere noi stessi. Impariamo a vergognarci ogni giorno meno della nostra nudità.
Quando sarà naturale stare nudi ovunque, e stare vestiti dove è necessario...
adesso.

mercoledì 29 giugno 2011

Dallo Shōbōgenzō Zuimonki di Dogen

Gli studenti della Via non dovrebbero studiare il Buddha-Dharma per il proprio ego. 
Bisogna studiare il Buddha-Dharma solo per il Buddha-Dharma stesso. 
La maniera per fare questo è di abbandonare il proprio corpo e mente senza lasciare indietro nulla [...]. Dopo di ciò, senza pensare neppure per poco al giusto e sbagliato, senza occuparvi di voi stessi, anche se è una cosa difficile da fare e richiede impegno, lo dovreste fare, spinti dal Buddha-Dharma. [...] 
Non pensate di ottenere qualche vantaggio dalla pratica della Via del Buddha. Una volta che vi siete affidati alla Via del Buddha, non tornate a considerare voi stessi [...]. 
Quando non avrete più nulla da chiedere e da perseguire, allora sarete nella grande pace.


Dogen


Stasera è stato come se un oceano di fiori e di amore uscisse dalle mie braccia aperte verso il mondo.
Una sensazione di gioia, di compassione e di commozione stava per prendermi ma la mente è arrivata a tirarmi indietro.
Non importa.
Quell'oceano di fiori che ha iniziato ad uscire da me è una cosa che non dimenticherò mai.
Besta un secondo a volte per comprendere che si è in un unico flusso con l'esistenza.

Basta una piccola crepa perché un ghiacciaio si stacchi dalla banchisa.

Life is a smile

La vita è un sorriso.
Iniziare a riconoscere le persone dal sorriso è quello che sta accadendo.

Inizio sempre di più a dimenticare il resto e guardare i sorrisi.

E ieri sera non so come e non so ancora perché sono finito a cena in un ristorante Hari Krishna.
Che bei sorrisi che hanno le persone che meditano.

lunedì 27 giugno 2011

equidistanza

prendi gli insulti e i complimenti allo stesso modo...
non sono rivolti a te.

Stasera, un mio capo di venti anni fa mi ha detto "con Paolo Pellizzardi sei il migliore informatico che io abbia conosciuto in 40 anni".

Ora insultatemi pure quanto volete!! :)))

fiori arancioni

corro senza posa dietro a fanciulle che al posto di due fiori mi mandano due picche :)

vediamo se a furia di impiccarmi riesco a calmarmi un po'?
Si ho voglia di sesso e amore e passione. Ma chi con voglio io ovviamente.

Ho avuto una comprensione: un giorno arriverà un sorriso e non ci sarà più bisogno di dire niente o di fare niente ma tutto verrà per conto suo.
Nel frattempo "non aspettarti fiori ma decora la tua anima" :))

Stanno per sbocciare altri fiori arancioni sul mio balcone.

giovedì 23 giugno 2011

La risposta

La risposta che spiega è sbagliata. Anche se è la risposta giusta è sbagliata.
La risposta che apre è giusta, anche se è la risposta sbagliata è giusta.
Chi chiede e vuole capire deve sperimentare, non semplicemente ascoltare.

Un cane ha natura di Buddha? Wu!.

Il sogno di una sera


Cerca nel passato
Quando nascevi,
Non puoi ricordarti di nulla !

Conserva la mente com'era
Quando sei arrivato nel mondo,
Istantaneamente il Sé
Diventa "ciò-che-è"

Idee del bene e del male
Son dovuti al tuo Sé

In inverno il fuoco nel camino
È una delizia
Ma quando arriva l'estate
Che fastidio!

E la brezza
che amavi in estate
Prima dell'autunno
Già è una seccatura!


Attaccamenti, brame
Non sono più nella mia mente
Ecco perché posso dire ora
Il mondo è proprio mio!

Il tuo desiderio della persona amata
È solo momentaneo
Esiste a causa del passato
Prima che lei venisse.

Ricordarsi di qualcuno
Significa che non puoi dimenticare
Non ricordarlo
Che non hai mai dimenticato 

Ripensando al passato
Trovi che è un sogno di una sera
Realizza questo e vedrai
Che tutto è solo una bugìa

Coloro che sono amareggiati da
Questa fluttuante vita di dolori
Si angustiano, affliggono le loro menti
Ruminando su sogni vani

Poiché, in fondo, questo mondo fluttuante
È irreale. 


It is the most beautiful moment in one´s life when there is neither confusion nor certainty. 
One simply is — a mirror reflecting that which is. 
With no direction to go anywhere, with no idea of doing something, with no future
— just utterly in the moment, tremendously in the moment.

Osho


così mi sento in questo preciso istante :D

Ecco cosa sto pensando oggi: ma dove sono stato ieri? Era tutta un'illusione?

Una persona chiese a Bankei:

“Nonostante io senta profonda gratitudine per i tuoi insegnamenti sul fatto che non esiste la nascita perché tutto esiste già, dalle mie vecchie abitudini mentali sorgono continuamente pensieri nei quali mi perdo e mi è difficile rimanere continuamente 'mai nato'. Come posso mantenere una fiducia totale?”

Questa è la difficoltà di tutti i meditatori. Ha nomi diversi ma il problema è sempre lo stesso. E il problema è che nelle tue meditazioni magari puoi assaporare un istante, un assaggio dell'estasi eterna, ma non sei in grado di ricordartene durante la giornata, nell'arco delle ventiquattro ore. Le vecchie abitudini e la vecchia mente interferiscono continuamente in mille modi. È uno strano fenomeno che viene sperimentato solo dai meditatori. Chi non medita non avrà modo di farne esperienza perché non gli si presenterà mai l'occasione. Un meditatore fa quest'esperienza, ma quando torna indietro da livelli così profondi, quando torna alla sua vita di tutti i giorni, al mondo ordinario, alla periferia del suo essere, la mente comincia a creare dubbi: “Era solo un sogno. Ma che razza di stupidaggine senza senso è l'eternità? Stai diventando così folle da credere che semplicemente chiudendo gli occhi puoi raggiungere la verità suprema?”. La mente crea molti dubbi. E la mente è la tua vecchia amica: ci ha messo quattro milioni di anni a svilupparsi. La tua meditazione è molto nuova, fresca, è un seme appena germogliato. La tua mente è un cedro del libano alto sessanta, cento metri, che arriva quasi a toccare il cielo. Quando torni dal centro dell'essere alla periferia, dopo un'esperienza di meditazione, si innesca improvvisamente un conflitto tra la nuova esperienza e la vecchia mente con i suoi quattro milioni di anni.

The Buddha greater than the Universe

Q : What is the mind?
A : The mind is the Dharma Realm. Your mind is bigger than all of empty space, bigger than the universe. It’s just that you don’t use it.

Tripitaka Master Hsuan Hua


Stasera, durante la meditazione ho sentito che ero più grande dell'Universo, che era tutto dentro di me e nella mia testa è risuonata una frase in inglese "The Buddha greater than the Universe".
Cercando ho trovato la domanda e la risposta. 
Non conosco Hsuan Hua, ma lui evidentemente conosce me.

Più mi addentro e più mi rendo conto che sto entrando in luoghi in cui altri sono già passati.
Io sono il tutto e il niente. Sono solo sospinto da una forza che non sono io e che diventa io.

E' bello sentirsi dentro l'universo.

mercoledì 22 giugno 2011

sempre in qualcosa di nuovo

Il Coraggio è l’esatto opposto della Paura. Sii sempre pronto ad abbandonare il conosciuto, desideroso di abbandonarlo, senza neppure aspettare che sia giunto a maturazione.

Tuffati semplicemente in qualcosa di nuovo. La sua stessa novità, la sua stessa freschezza è cosi attraente. Allora c’è coraggio. Quello che conta è la tua scelta, la tua scelta di imparare, la tua scelta di provare un’esperienza, la tua scelta di entrare nell’oscurità. Il coraggio ti verrà.

Non lasciarti mai sfuggire l’Ignoto. Sceglilo sempre e tuffatici a capofitto.
Anche se soffri, ne vale la pena, ripaga sempre.
Ne esci sempre più Adulto, più Maturo, più Intelligente.

look deep

“Look deep into nature, and then you will understand everything better.”
–Albert Einstein

imparare

Dopo un po' impari la sottile differenza tra tenere una mano e incatenare un'anima

E impari che l'amore non e' appoggiarsi a qualcuno e la compagnia non e' una sicurezza.

E inizi a imparare che i baci non sono contratti e i doni non sono promesse.

E cominci ad accettare le tue sconfitte a testa alta e con gli occhi aperti e la grazia di un adulto, non con il dolore di un bambino.

E impari a costruire le tue strade oggi perche' il terreno di domani e' troppo incerto per fare piani.

E impari che il sole scotta se ne prendi troppo percio' pianta il tuo giardino e decora la tua anima invece di aspettare che qualcuno ti porti i fiori.

E impari che puoi davvero sopportare, che sei forte davvero, che vali davvero.


Osho

pubblicata da Ahimsa Maitri Sara Conte il giorno sabato 6 novembre 2010 alle ore 19.13

martedì 21 giugno 2011

Essere da solo

Loneliness is absence of the other. 
Aloneness is the presence of oneself. 
Aloneness is very positive. It is a presence, overflowing presence. 
You are so full of presence that you can fill the whole universe with your presence and there is no need for anybody.
Osho

provo a tradurre:
La solitudine è l'assenza dell'altro.
L'essere da solo è la presenza di sé stesso.
L'essere da solo è molto positivo. E' presenza, straripante presenza.
Sei così pieno di presenza che riempi l'intero universo con la tua presenza e non c'è alcun bisogno di altri.

provo a comprendere:
Sto cercando di far uscire da dentro di me la mia presenza.
E soprattutto di comprendere cosa la stia tenendo dentro.
E una cosa ho capito: per anni, fin da piccolo, mi sono sentito dire di vedere qualcuno, di frequentare gli amici, di essere più socievole.
Ma io fin da piccolo ho sempre amato stare da solo, o avere al massimo un amico del cuore con cui condividere un po' tutto. Non sono mai stato un animale sociale, come lo è invece mia sorella.
Mi sono sempre sforzato e ho sempre vissuto questo mio essere solo come una grande mancanza nei confronti del mondo normale. 
Ricordo ancora una volta che, spinto da mia madre, uscii e andai al cinema, da solo. Andai a vedere Troisi, Ricomincio da Tre. Non ci capii un cazzo dalla prima scena all'ultima, un trauma tremendo, da solo e senza capire niente di quello che stavo guardando. Mi sentii talmente sfigato che me lo ricordo tuttoggi.
Decisi che non sarei più andato al cinema da solo o fatto cose da solo.
Ma mi sbagliavo. 
Non avrei dovuto fare una cosa che non sentivo di fare.
Se non avevo voglia di andare al cinema non dovevo andarci. 
Se ho voglia di andare al cinema ci posso andare anche da solo. 
Se mi rompo me ne vado :))
Se invece fai una cosa che non vuoi fare (spesso ne siamo costretti dalle circostanze) l'importante è sapere che quasi certamente quella cosa non ci piacerà, ma non tanto per la cosa in sè, quanto per le circostanze.
Sono talmente rari i casi in cui facciamo una cosa contro voglia e in cui ci divertiamo realmente, che ce li ricordiamo benissimo come una rarità.

In questi ultimi mesi non ho più visto un film o letto un romanzo.
Mi sembrano sempre di più delle fughe dalla realtà.
Illudere la mia mente con racconti artificiali di un'altra mente.
Che non sa niente del reale e cerca di immaginare qualcosa, raccontare una storia.
E più la storia è fantasiosa più funziona.
Ma ci porta a vivere una vita di fantasia e di immagini idealizzate.

La cosa più affascinante è guardare la vita come essa scorre sotto i nostri occhi.
Inizio a trovare molto interessante stare a guardare la gente che vive ogni giorno, piuttosto che impiegare lo stesso tempo a leggere una storiella inventata.
Guardare le persone, senza giudicare, senza pormi in relazione/competizione ma solo come osservatore, mi aiuta a comprendere cosa sia l'esistenza; leggere una storia inventata mi fa passare il tempo crogiolandomi nella finzione, ingannando la mente.
E mentre guardo scendo paradossalmente dentro di me. Mi rivedo. O vedo cose diverse.
Quando sale il giudizio mi dico "rilassati e osserva", l'essere testimone ed il rilassarsi sono lo stesso aspetto del fenomeno.

Mio padre ieri mi diceva "sembri un pesce fuor d'acqua", un'amica qualche settimana fa mi ha detto "ti vedevo molto solitario".
E' quello che succede. Quando divento testimone esco dall'acqua, entro nel mio essere solo.
Il togliere il giudizio riempie l'interno di silenzio e di serenità. 
Prima dovevo sempre esprimere, almeno a me stesso, la mia opinione su tutto.
E dovevo interagire e dire cose banali.

Adesso se ho voglia di interagire lo faccio, altrimenti sorrido.

Non capita sempre questo, ma sta accadendo sempre più spesso.



venerdì 17 giugno 2011

Amori amari

Domanda: Sto dando alla mia amata tutta la libertà che mi riesce di darle. Tuttavia, molto spesso finisco in situazioni spiacevoli nelle quali mi sento ferito. Vuol dire forse che non mi amo abbastanza, e proprio per questo mi metto al secondo posto?

Osho: 
Può essere molto più complicato di quello che pensi.
In primo luogo, l’idea stessa di dare libertà alla persona che ami è sbagliata. Chi sei tu per darle libertà? Certo, puoi amare, e l’amore comprende la libertà. Non è qualcosa che devi dare. Se sei tu a darla, allora nascono proprio quei problemi che adesso ti trovi ad affrontare.

Quindi, in primo luogo, stai facendo una cosa sbagliata. Non è che vuoi dare libertà – in realtà ti piacerebbe che non nascesse mai la situazione in cui devi dare libertà. Però mi hai sentito ripetere tante volte che l’amore dà libertà, quindi ti forzi inconsapevolmente a dare libertà, perché altrimenti il tuo non sarebbe amore.

Ti trovi in un dilemma: se non dai libertà, il tuo amore diventa sospetto; se la dai – cosa che non puoi fare comunque – l’ego diventa molto geloso e crea mille domande, per esempio: “Non sarà che non sei abbastanza per lei, e quindi le devi dare libertà – la libertà di andare con qualcun altro?”. È una cosa che fa male, e ciò che senti è: “Mi sto mettendo al secondo posto”.

Dandole libertà hai messo al primo posto qualcun altro, e te solo al secondo. Ciò va contro il tuo ego e non ti servirà affatto, perché finirai col vendicarti di quella libertà che le avevi concesso. Vorresti che ti fosse data la stessa libertà – sia che ti serva oppure no, non è quello il punto – solo per dimostrare di non essere stato imbrogliato.

In secondo luogo, quando la donna che ami è stata con qualcun altro, ti sentirai un po’ strano con lei; ciò che è accaduto si metterà di mezzo. Ha scelto qualcun altro e ha lasciato te; ti ha insultato. E tu avevi fatto tanto; eri stato così generoso da darle libertà. Ti senti ferito, e farai in modo di ferire anche lei, in un modo o nell’altro.

Tutto questo nasce da un fraintendimento. Non ho sostenuto che, se ami, devi dare libertà. Io ho detto che l’amore è libertà.

Non è una questione di dare. Se dare è un obbligo, è meglio non dare affatto. Rimani alla stregua di tutti gli altri. Perché creare complicazioni, senza alcuna necessità? Ce ne sono già a sufficienza.

Se il tuo amore è arrivato di per se stesso a una qualità che comprende la libertà, e il tuo amato non deve nemmeno chiederti il permesso… In realtà, se fossi stato al tuo posto e la mia amata mi avesse chiesto il permesso, mi sarei sentito ferito, perché allora sarebbe stata evidente la sua mancanza di fiducia nel mio amore. Il mio amore è libertà. Io l’ho amata; questo non vuol dire che devo chiudere tutte le porte e le finestre in modo che non possa ridere con qualcun altro, danzare con qualcun altro, amare qualcun altro… perché chi siamo noi?

Questa è la domanda fondamentale che ognuno deve porsi: chi siamo noi? Siamo tutti stranieri. Su che base allora acquisiamo tanta autorità da poter dire: “Ti darò libertà”, oppure “Non ti darò libertà”, oppure “Se mi ami, non puoi amare nessun altro”?. Queste sono affermazioni stupide, che tuttavia hanno dominato l’umanità sin dai suoi inizi. Siamo ancora dei barbari, non abbiamo imparato cos’è l’amore.

Se amo qualcuno, sono grato a quella persona perché mi ha permesso di amarla, non mi ha rifiutato. Questo è sufficiente. Ma non divento per lei una prigione: mi ha amato, e io come ricompensa le costruisco intorno una prigione; l’ho amata e, come risultato, lei crea una prigione intorno a me. Belle ricompense che ci diamo a vicenda!

Se amo qualcuno, le sono grato e la sua libertà rimane intatta. Non è una cosa che le ho dato io. È un suo diritto naturale che non può essere cancellato dal mio amore. Come può l’amore togliere la libertà a qualcuno, specialmente la persona che ami? È un suo diritto. Non puoi neppure dire: “Le do libertà”. Chi sei tu? Solo un estraneo. Vi siete incontrati lungo la strada, casualmente, e lei è stata tanto gentile da accettare il tuo amore. Sii riconoscente, e lascia che viva come vuole, e anche tu vivi come vuoi. Nessuno dovrebbe interferire con il tuo modo di vivere.

Questa è libertà: un amore di questo genere potrà aiutarti a essere meno teso, meno ansioso, e più ricco di gioia.

Ciò che accade nel mondo è proprio l’opposto. L’amore crea tanta di quell’infelicità e dolore che ci sono persone che alla fine decidono che è meglio non amare affatto. Chiudono le porte del loro cuore, perché l’amore è solo un inferno, nient’altro.

Ma chiudere le porte all’amore vuol dire anche chiudere le porte alla realtà, all’esistenza; quindi non è una cosa che suggerisco. Ti dirò invece: cambia completamente il tuo modo di amare! Hai costretto l’amore in una situazione orrenda – cambia questa situazione.

Lascia che l’amore diventi un sostegno per la tua crescita spirituale. Lascia che diventi nutrimento e coraggio di aprire il cuore non a un solo individuo ma all’universo intero.

Beyond Psychology

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Riuscire ad amare così sarebbe veramente fantastico.
Niente più sofferenze e delusioni.

Ma la chiave è "e anche tu vivi come vuoi", perché il mio problema maggiore è che io cambio il mio modo di vivere per adeguarmi, per accontentare, per accogliere. Divento un crocerossino.

Probabilmente non cambiando il mio modo di vivere è il modo migliore per migliorare il mio modo di amare.

Il luogo dei Buddha

Chi ci è andato sa che esiste.
E sa che una volta che ci si è stati qualcosa dentro scende in profondità e cambia per sempre.

Non c'è più il bisogno di sorridere.
Sorridere ed essere seri sono la stessa cosa.

Quando sorridi sei aperto al mondo, quando sei serio sei raccolto in te stesso.
E le parole diventano fragili e perdono sempre più di senso.

giovedì 16 giugno 2011

life is a Zen master

nonostante tutti gli sforzi che faccio per non stare da solo, evidentemente devo proprio invece imparare a stare da solo.
Lo stare da solo è una cosa che detesto da una parte (mi sono sempre sentito uno sfigato quando stavo da solo, tutti continuano sempre a dirmi di trovare un amico o qualcuno con cui fare le cose) e dall'altra amo.

Forse nel mio profondo il mio vero volto è stare da solo, ma nella superficie non è ancora caduta la maschera o la programmazione ricevuta fin da piccolo.

Life is a Zen Master, devo seguirla anche controvoglia :)))

martedì 14 giugno 2011

Talent scout

Just find your own talent. 
Nature never sends any single individual without some unique gift. Just a little search…. 
Whatever qualities and whatever talents you have, use them to the fullest, 
and the energy that is involved in tensions will start becoming your grace, your beauty.


Ecco!! Ma quale è il mio talento???

lunedì 13 giugno 2011

A volte...

...mi rendo conto solo molto tempo dopo di aver capito delle cose fondamentali da alcune riflessioni.

Un giovane si presentò a un maestro zen e gli disse: "Vorrei raggiungere la liberazione dalla sofferenza promessa dal Buddha. Ma non sono capace di lunghi sforzi e non sono in grado di meditare. Esiste una via che posso seguire?"
"Che cosa sai fare?" gli domandò il maestro.
"Niente."
"Ma c'è qualcosa che ti piace fare?"
"Giocare a scacchi."
Il maestro fece portare una scacchiera e una spada. Poi chiamò un giovane monaco e disse: "Chi di voi due vincerà questa partita a scacchi raggiungerà la liberazione. Chi perderà sarà ucciso con questa spada. Accettate?".
I due giovani acconsentirono e incominciarono a giocare. Sapendo che era una questione di vita o di morte, si concentrarono come non avevano mai fatto. A un certo punto il primo giovane si trovò in vantaggio e pensò che la vittoria era sicura. Guardò il suo avversario e si accorse che il maestro aveva sollevato la spada sulla sua testa. Allora ne ebbe compassione e compì un errore deliberato. Ora era lui che stava per perdere. Vide che il maestro aveva spostato la spada sulla sua testa... e chiuse gli occhi. La spada si abbatté sulla scacchiera.

"Non c'è né vincitore né vinto" proclamò il maestro "e quindi non taglierò la testa a nessuno". Poi aggiunse rivolto al primo giovane: "Due sole cose sono necessarie: la concentrazione e la compassione. E tu le hai sperimentate entrambe. Questa è la via che cerchi".

La compassione.
Talvolta nella nostra ricerca ci sforziamo troppo, ci concentriamo troppo.
Concentrarsi va bene, ma rischia di prendere il sopravvento il super-ego.
Soprattutto coloro che sono stati educati da genitori o nonni molto rigidi.
Sostituiamo il nostro ego con il loro superego, o meglio con il superego che si è creato in noi attraverso di loro.
Ed è molto difficile distinguere la nostra ricerca dal superego.
Appena ci rendiamo conto della compassione tutto si svela magicamente.
Se i pensieri che stiamo facendo mancano di compassione allora è il superego a farli.
Se ci manca la compassione per noi stessi e per gli altri, sia quelli che brancolano nel buio, sia quelli che credono di sapere tutto, sia quelli che come noi stanno cercando e sbagliando, si per noi stessi(!), allora stiamo proprio sbagliando noi.
Concentrazione e compassione: questa è la via che cerchi.

venerdì 10 giugno 2011

Tao

La via.
Non sono io che ho scelto la via.
E' la via che ha scelto me.

Domanda: A volte, quando medito, sento di volermi isolare dalla gente e di voler stare da solo, in modo da poter andare in profondità all'interno di me stesso ed essere indipendente. Ma la mia ragazza ne viene turbata. Che debbo fare?

Osho: È un malinteso. Hai preso l'interdipendenza per dipendenza. È un'idea sbagliata e..., a causa di quest'idea sbagliata, nasce un desiderio sbagliato: quello di diventare indipendenti. Da un errore ne nasce un altro. L'indipendenza è una cosa impossibile; se qualcuno vuole insegnartela - ci sono persone che lo fanno - stanno insegnando solo delle gran sciocchezze. Sei parte del tutto, sei tutt'uno con il tutto, sei un'onda del mare.

Quindi la prima cosa da comprendere è che io non insegno l'isolamento, perché non insegno l'ego. Non insegno l'isolamento, perché voglio che tu abbandoni l'ego, non che abbandoni il mondo. Il mondo non è un problema. Il mondo è straordinariamente bello, è gioia pura; non c'è nulla che non vada in esso. C'è qualcosa che non va in te, non nel mondo. Lascia andare quello che c'è in te di sbagliato, ma non rinunciare al mondo. Io affermo la vita, senza alcuna condizione.

Se vuoi proprio lasciare andare qualcosa, lascia andare te stesso. Se vuoi rinunciare a qualcosa, rinuncia a te stesso. E l'unico modo di rinunciare a se stessi, è quello di celebrare. Quando sei felice, tu non ci sei; quando sei triste allora sì che ci sei. Quando sei depresso, ci sei; quando sei colmo di gioia, non ci sei.

--

Quando leggo certe parole mi ricolmo di felicità. Sento che sono giuste ed è il giusto modo di vedere le cose.
Ma non so perché. Sento che è così. "Se vuoi rinunciare a qualcosa, rinuncia a te stesso."
So che non tutti capiscono. Ma chi capisce segue. Anche io all'inizio facevo moltissima fatica ad accettare quello che diceva. Ma dentro qualcosa mi diceva che era lì che dovevo andare.
Come ad un cattolico dice di andare in chiesa e ad uno scienziato di credere solo alle leggi della natura.
E' quella voce che ad ognuno di noi dice cosa fare e diventiamo quello che sentiamo (più o meno).

Non sono stato io a scegliere la via, è stata la via a scegliere me.
Quando sono entrato in contatto con la via è stata lei a farmi capire che la dovevo seguire.

Space Ghetto rulez!

"After much contemplation and soul-searching I've decided to IGNORE myself."
Anonymous

This man is a Zen Master!

marò che botta!

Ci sono tre reazioni quando ti menano: 
1) VIULEENZAA: resti e gliele ridai 
2) JESUS: resti e porgi l'altra guancia 
3) BYEBYEBABY: te ne vai


la terza che ho detto.. 


marò che botta però!!

non ce la faccio....

a fare il Buddha.
O mi viene o non mi viene. E in certe cose proprio non mi viene :)

E visto che il mio percorso l'ho fatto per stare bene, che senso ha sforzarsi e stare male.
Faccio quello che mi sento e, anche se non è giusto in assoluto, è giusto in questo momento.

Non c'è attainment migliore che sentirsi a proprio agio.
E' questo in fondo il fine della ricerca :))

byebye

martedì 7 giugno 2011

Tiziano terzani

La malattia di cui oggi soffre gran parte dell'umanità è inafferrabile, non definibile. Un tempo il potere da cui uno si sentiva oppresso aveva sedi, simboli, e la rivolta si dirigeva contro quelli.... Ma oggi? Dov'è il centro del potere che immiserisce le nostre vite? Bisogna forse accettare una volta per tutte che quel centro è dentro di noi. - Un altro giro di giostra

Terzani è un'altra delle persone che sta portando una nuova consapevolezza ad un nuova umanità. Mi piace perché è umano, ha intuito ma non comprende fino in fondo. E' come mi sento io. Intuisco ma non capisco fino in fondo. Infatti scrive "bisognerebbe forse accettare una volta per tutte"... che frase faticosa, si vede che qualcosa si dibatte ancora in lui, ma ha capito, che è così, la dittatura è in noi. Non c'è niente da accettare quando ne sei consapevole.
La dittatura è in me.
Pensavo ad un'amica, progressista e di sinistra, che mi chiedeva "ma non è illegale seminare un fiore in un giardino pubblico"? Ecco, è questa la dittatura della nostra mente.
Come può una persona aperta e progressista pensare che sia un reato piantare un fiore?
E se anche è un reato che multa mai mi daranno? 100 euro? Ma la pago volentieri per aver piantato un fiore.
Non c'è legge dell'uomo che possa impedirmi di fare una cosa che è legge di natura come seminare i fiori.
Esiste qualcosa dentro di noi che è oltre ogni legge, che è quello che sappiamo essere giusto, non importa cosa ci dica il mondo attorno a noi. Sappiamo che è giusto.
Ma siamo abituati a piegare i nostri pensieri e quindi arriviamo a dimenticarci di noi stessi, il centro del potere è così dentro di noi da sempre che non lo vediamo neppure, lo crediamo giusto, pensiamo sia giusto punire una persona che semina un fiore.
Per quello è importante la meditazione, la meditazione svuota la mente dei pensieri indotti, ci mette in contatto con il nostro essere, con le cose che sono naturalmente giuste, con quel luogo dove ogni cosa è in quiete perché è così, non c'è conflitto.

Ieri sera sono andato a sentire una cosa meravigliosa: Moni Ovadia con il Rhapsodjia Trio (a Casa Cambalache, presso la Palazzina Liberty) che hanno cantato e suonato tanghi argentini e dell'Europa. 
Una meraviglia.
Son andato da solo che mi hanno bidonato. Ho cercato amici perché andare da solo è un po' da sfigato e a me piace condividere ma un po' il prezzo e un po' il poco anticipo alla fine non è venuto nessuno.

Ed è stato bellissimo. Al posto di chiacchiericciare ho potuto rilassarmi prima del concerto e diventare una cosa sola con la musica, diventare una canna di bambù suonata dalla musica.
E' stata un'esperienza bellissima essere in mano a questi artisti bravissimi, farsi accarezzare dalle corde del violino, dalla voce stentorea di Moni, dalla fisarmonica che sostituiva (anche bene) il bandoneon.
Ondeggiare nel suono e lasciare che il suono diventasse me stesso.

The Hollow Bamboo
"If you want to know a bamboo, if you want to paint a bamboo, become a bamboo; that is the only way to know it. How can you know the bamboo from the outside? From the outside there will be only guesswork, speculation, inference, philosophy – but not knowl...edge. You can know the bamboo only when you have become the bamboo, when you know the bamboo from its inside, from its interiority – when you feel like a bamboo. When you know how it feels when the wind comes and makes the bamboo a dancing girl, how it feels when you become a dancing girl in the wind – only then do you know. You know only when you come to feel from the innermost core of the bamboo as the bamboo. When you feel how it feels in the morning when the sun rises and knocks on the bamboo, wakes the bamboo, how it feels when a bird comes and sings, how it feels when the sky is full of stars, how it feels to the bamboo – from the outside you can only guess, and that will be a human guess. No, there is no way to know from the outside. And if you cannot know even a bamboo from the outside, what to say about God? God means the totality of existence. You have to dissolve into this totality. This can be done only by great intention, by a fiery intention. It needs risking. Only those who risk totally, find." Osho- The Revolution

lunedì 6 giugno 2011

double pointed arrow, a triangle appears

"Gurdjieff used to tell his disciples, “When the arrow of your consciousness becomes double-pointed, when your consciousness begins to flower at both ends, you will become an enlightened being.” Gurdjieff’s efforts in directing his disciples were all to this end. When you look at someone, look at him, but also keep trying to look at your own self: “I am looking, I am the observer.” Then you are sharpening the other edge of the arrow of your consciousness. One end is directed towards the object you see.

Don’t leave the world of objects. Rather, try to become aware of both the subject and the object simultaneously, the outer and the inner simultaneously. If both are there, only then can you be balanced between them.

Try this: in any way just become neutral, indifferent. Suddenly mind has no function. If you are for, you can think; if you are against, you can think. If you are neither for nor against, what is left to think? Be indifferent to the extremes. A balancing happens. This balancing will give you a new dimension of feeling where you are both the knower and the known, the world and the other world, this and that, the body and the mind. You are both and, simultaneously, neither — above both. A triangle has come into existence."

Osho, The Book of Secrets, Talk #61

life is a zen master

Non sarà un rapporto facile rose&fiori. 
Ci saranno momenti molto difficili.
Ma la vita è un maestro Zen. E anche in questo.
Niente programmi, niente futuro. Ogni cosa si definisce di giorno in giorno.
Non so dove trovo il coraggio.
Forse è proprio iniziata un'altra fase del cambiamento.
Ad ogni inizio mese, qualcosa di nuovo :)

domenica 5 giugno 2011