lunedì 31 gennaio 2011

un fiore...

Quando ci commuoviamo davanti alla statua del Buddha non siamo in uno stato di amore ma di attaccamento violento.. E' così.. anche se qualcuno esprime dei gusti opposti ai nostri in campo spirituale ecco che la nostra occulta violenzafuoriesce.. l'amore verso la fratellanza e l'amore universale svaniscono all'istante ed iniziamo ad odiare chi offende la nostra sacra immagine.. 

Chi non è d’accordo con noi è da odiare.. tutto perchè viviamo immersi nel nostro universo concettuale, nell'identificazione e nell'idea dell'amore distorto .. ogni volta che ci identifichiamo anche solo con un fiore che abbiamo curato ecco che non saremo affatto nell'amore.. E' facilissimo illudersi di essere disidentificati..

A questo punto sorge la domanda.. "come posso disidentificarmi totalmente"?
Non resta che vedere a fondo l'altro lato della nostra medaglia: la nostra nullità.. essere capaci di far fronte al nostro essere nulla, al nostro "vuoto" alla nostra "vacuità"..
Solo la vacuità non può essere cancellata da alcuna identificazione.. anche la più piccola.

confortante...

.. trovare conferme di essere sulla buona strada...
i pensieri non scendono nel cuore ma nell'hara.

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“Whenever you have nothing to do, just sit silently and move inside to the place two inches below the navel, and remain there.

“Becoming aware of this center is going to help you tremendously. So the more you abide there, the better. It will create a great centering in your life energies. You just have to start looking into it and it will start functioning; you will start feeling that the whole of life moves around that center. It is from the hara that life begins, and it is in the hara that life ends. All our body centers are far away; the hara is exactly in the center — which is where we are balanced and rooted. So once one becomes aware of the hara, many things start happening.

“For example, there will be less thinking because energy will not move to the head, it will go to the hara. The more you think of the hara, the more you concentrate there, the more you will find a discipline arising in you. That comes naturally, it has not to be forced.

“The more you are aware of the hara, the less you will become afraid of life and death — because that is the center of life and death. Once you become attuned to the hara center, you can live courageously. Courage arises out of it: less thinking, more silence, less uncontrolled moments, natural discipline, courage and rootedness, a groundedness.”

Osho: This Is It!, Talk #8
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Tan Tien (dal Tai Chi)








domenica 30 gennaio 2011

ho detto

pontificare sulle differenze tra uomo e donna
è un occasione persa di stare in silenzio

quando le riflessioni dalla testa scivolano da sole nel cuore,
si sta iniziando a vivere la nuova vita.

venerdì 28 gennaio 2011

il coraggio di essere

ci vuole poco a volte per conquistare qualcuno, una lusinga, una parola al momento giusto, un'opinione celata.
Ci vuole poco per chi come me si è abituato negli anni a compiacere e del compiacere ne ha fatto uno dei propri tratti. Compiacere che diventa annientarsi nell'altro, fino ad esplodere. Posso allontanarmi da me stesso tantissimo, un gioco di equilibrista, ma poi alla fine cado.
Nel lavoro è parte del gioco, ma nella vita privata trovo triste farlo.
Che senso ha più conquistare una persona con una falsità?
Anche se è difficile essere rifiutato per quello che sono.
L'unica soluzione è veramente non essere più qualcosa ma semplicemente essere.


parlare...

ho bisogno di parlare oggi...
anche se quello che c'era da dire è già stato detto..
volevo fare una lista delle persone illuminate nella storia, ma sono tantissime, è impossibile...
e che senso avrebbe fare una lista, basta collegarsi in facebook con un po' di persone interessanti ed il flusso della conoscenza passerà tra le tue mani... apri i collegamenti e tutto arriverà.

mangiavo con una sensazione di libertà oggi, libertà da me stesso, dalle mie aspettative.
Sono una persona meschina e bellissima. Quindi non sono nessuno in realtà e sono tutti.

Sono tristissimo, let it snow let it snow let it snow. lascio scendere la neve dentro di me.
Lascio uscire le mie cose che erano rimaste, sono ancora tantissime, le porte sono aperte.
Godete delle mie interiora o semplicemente di questo personaggio buffo che si svuota, perché è l'unico modo per tornare a riempirsi d'amore.

comprensione della meschinità

la comprensione della mia meschinità è stata veramente sconvolgente e illuminante...
piano piano stanotte e ancora oggi crollano come pezzi di intonaco da una parete tutti i paraocchi e le scuse che mi sono sempre dato...
è triste vedere la propria percezione del sé frantumarsi..
ma è anche liberatorio, è come se non avessi più il fardello di volere da me stesso più di quello che posso essere.. non sono meglio di altri, non sono peggio di altri... non sono la proiezione di me...
troverò il coraggio di arrendermi a me stesso, di essere quello che sono e di sciogliermi semplicemente senza combattimenti dentro la mia osservazione?

se scrivo significa che il momento non è ancora giunto...
se scrivo certe cose significa che il mutamento è iniziato...

giovedì 27 gennaio 2011

guardare senza occhiali...

ho guardato senza occhiali
ho visto il Berlusconi che c'è in me
che voglio anche io la figa
che non era gelosia, ma due battaglie perse
che non ho saputo accettare di averle perse e mi vergognavo davanti agli altri
era questo in fondo
il Berlusconi che c'è in me
l'avere le donne più gnocche
solo per mostrarle...
agghiacciante, sono agghiacciante

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Try to understand why it is happening, from where it is coming, where the roots are, how it happens, how it functions, how it overpowers you, how in anger you become mad. Anger has happened before, it is happening now, but now add a new element to it, the element of understanding -- and then the quality will change. Then, by and by, you will see that the more you understand anger, the less it happens. And when you understand it perfectly, it disappears. Understanding is like heat. When the heat comes to a particular point -- one hundred degrees -- the water disappears.

tristezza...

sono triste per una sciocchezza, per una risposta che non è arrivata e forse non arriverà mai...
ma non è questo il punto, ci sono tante cose nella vita che mi rendono triste.
Il punto è la tristezza..
essere indulgente con me stesso significa anche non dirmi più "dai riprenditi", no, significa lasciare che la tristezza scorra libera, guardare la tristezza che scorre, immergersi, berla, lasciare che mi bagni completamente e osservare com'è.

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Vidi la sofferenza che beveva una coppa
di dolore e gridai:
“E’ dolce, non è vero?”
“Mi hai preso in castagna”
rispose la sofferenza,
“e mi hai rovinato la piazza.
Come farò a vendere dolore
se si viene a sapere
che è una benedizione?”


Mevlana Jalaluddin Rumi

mercoledì 26 gennaio 2011

Stalker di Andrei Tarkovskij



The film needs to be slower and duller at the start
so that the viewers who walked into the wrong theatre
have time to leave before the main action starts.

Ci sono film che non sono film. Sono atmosfere.
Stalker è un'atmosfera. Non è vero che l'azione inizia, come dice Tarkovskij.
Il film sono le musiche, i piani sequenza, l'immobilità, l'acqua.
Sono i dialoghi ed i monologhi, serrati, sospesi, il cui significato si perde.
Sono 163 minuti di film, 2 ore e 43 minuti. Un tempo epico, che avvolge.
Non riesco mai a vederlo tutto assieme, senza addormentarmi. Ma in Stalker il dormire, l'assopirsi è parte dell'esperienza del film, è il lasciarsi trasportare dal film in sé, nei suoi ambienti liquidi, nei suoi silenzi, nella natura in attesa.
La trama è la ricerca di un luogo, dove i desideri vengono soddisfatti. Un luogo che esiste ma che alla fine non serve. E' molto più pericoloso che un desiderio venga soddisfatto, piuttosto che rimanga tale. 
Ma guardare Stalker per seguire la trama è come andare ad un concerto per guardare l'orchestra.
In Stalker la trama è puramente strutturale per reggere la bellezza del film, dei colori, dei bianchi e nero, dei luoghi spettrali, dei volti degli attori, dei rumori, delle musiche, dei silenzi.
E Stalker ogni volta mi regala un sapore in bocca e sensazioni di casaliena, di pauramore, di sospensionestasi come nessun'altra cosa che io abbia mai visto.


martedì 25 gennaio 2011

this is the most amazing...

thing I've ever read...

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Archery as mediation becomes Zen Archery!

“In Zen they use many methods to teach people meditation. They use art also: painting, calligraphy and other things. A student will learn painting for ten or twelve years until he becomes absolutely technical, with not even a single error in the technology of the art. When he becomes perfectly technical then the master says, “Now drop it. For two or three years completely forget it. Throw away your brushes, forget anything that you know about painting and when you have forgotten it completely, then come to me.”

Two, three, four, five, sometimes even more, years are needed to forget. It is very difficult. It is difficult first to learn a thing, and more difficult to unlearn it once you have learned it. The second part is very, very essential, fundamental; otherwise you will be a technician, not an artist.

It is said it happened that a great archer trained his disciple to the very perfection in archery. And then he told him, “Now forget everything about it.” For twenty years the disciple used to come and go to the master but the master would not say anything, so the disciple had to wait patiently. By and by he completely forgot everything about archery twenty years is a long time, he had become almost an old man.

Then one day he came and as he entered the master’s room he saw a bow, but he did not recognize what it was. The master came near him, embraced him and said, “Now you have become a perfect archer, you have forgotten even the bow. Now just go out and look at the flying birds and with just the idea that they should drop, they will.”

The archer went out and he couldn’t believe it. He looked at the birds flying, almost a dozen birds, and they fell immediately to the ground. The master said, “Now there is no more to do. I was just showing you that when one forgets the technique only then does one become perfect. Now the bow and arrow are not needed, they are needed only for amateurs.”

A perfect painter does not need the brush and the canvas; a perfect musician does not need the sitar or the violin or the guitar. No, that is for the amateur.”

OSHO
Living Tao (#5)

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I don't know how long it will take me to overstand it, or at least to middlestand ;)

lunedì 24 gennaio 2011

Di là dalle idee, di là da ciò che è giusto e ingiusto, c’è un luogo.
Incontriamoci là

Mevlana Jalaluddin Rumi

percorsi...

mentre pedalavo questa estate mi rendevo conto che avevo bisogno di espandere la mia meditazione e la mia ricerca interna. Mi rendevo conto che da solo era molto difficile andare avanti. O forse avevo solo voglia di condividere.
Oggi ho scoperto quanto è bello meditare guidati.
Stavo sguazzando come un pesciotto in un oceano quando la guida mi ha detto, pensa di essere l'oceano, ed in quel momento sono esploso, come se tutto me stesso diventasse enorme, e una frazione di secondo dopo nella mia testa è passato il pensiero "ma se posso essere un oceano, posso essere tutta la terra" e sono diventato la terra e poi il sistema solare e l'universo tutto.
Dura pochi secondi. Ma vivere quei secondi ha un sapore unico.

Alle persone che non capiscono mi piacerebbe regalare due secondi di universo o di oceano.
La loro vita sarebbe in un istante trasformata.
Ma non c'è fretta, la ricerca inizia per tutti prima o poi.

domenica 23 gennaio 2011

occorre amore per diventare un fiore...

Ricorda: il seme non è mai in pericolo. Che pericolo potrà mai esserci per il seme? È assolutamente protetto. Viceversa, la pianta è sempre in pericolo, perché è delicata. Il seme è simile a una pietra, è duro, è nascosto all’interno di una scorza. Viceversa la pianta deve attraversare mille e un rischio. E non tutte le piante raggiungeranno la vetta, la cima dove fioriranno dando vita a un’infinità di fiori…

Pochissimi esseri umani raggiungono il secondo stadio, e pochissimi di coloro che lo raggiungono, arrivano al terzo, lo stadio della fioritura. Come mai non ci riescono? A causa dell’avidità, a causa dell’avarizia, della loro incapacità a condividere… a causa di questa condizione di non amore.

Occorre coraggio per diventare una pianta, e occorre amore per diventare un fiore. Il fiore indica che l’albero sta aprendo il suo cuore, sta sprigionando il suo profumo, donando la sua anima, riversando il suo essere nell’esistenza.

Non restare un seme. Raccogli coraggio: il coraggio di lasciar cadere l’ego, il coraggio di abbandonare ogni sicurezza, il coraggio di lasciare tutto ciò che ti rende sicuro, il coraggio di essere vulnerabile.

giovedì 20 gennaio 2011

ecco....

di cosa vado cercando nella mia vita, di una guida...

avevo bisogno ieri sera di sentire alcune parole

va bene andare dove dice una guida e va bene anche andare oltre la guida

life happens.. happily ;)

"I am not here to convince you about anything. I am not here to give you a dogma, a creed to live by. I am here to take all creeds away from you because only then will life happen to you. I am not giving you anything to live by, I am simply taking all props away from you, all crutches."
Osho


Non riuscivo a capire le religioni rivelate, le fedi (comunismo, ateismo), i dogmi (fatti furbo, fai così che lo fanno tutti, se uno si butta nel pozzo tu ti butti nel pozzo, fai il bravo), i comandamenti (non desiderare la donna d'altri).. intuivo che lo Zen era qualcosa di più vicino a me ma non lo capivo, non ne avevo le chiavi. 
Poi ho letto un libro di sto Osho ed ho trovato il bandolo della mia matassa. Ho iniziato a svolgerlo. Negli anni. Senza neppure sapere dove stavo andando. In che pasticcio mi sarei cacciato. Quali rischi di perdere ogni lume della ragione stavo correndo.
Ma che pienezza il giorno che capisci che non c'è niente da capire se non il perdonarti tutto.
Quando non ci sono più dogmi e modelli a cui attenermi ho scoperto che sorge una felicità, una rilassatezza, un sorriso. Non c'è più conflitto, ogni parte di me è felice e può esistere. Sono solo sprazzi, momenti, intuizioni. Per ora. Ma stanno dilagando. Riempiendo il mio tempo e la mia giornata.
E, se quando sono teso e nervoso, mi ricordo semplicemente di scivolare dentro di me, allora sorge il sorriso.
Se me ne dimentico torno ad essere quello di prima.
Ma prima lo ero sempre, oggi lo sono sempre di meno.

Giardiniere.

mistero

e ogni tanto nella vita capita di incontrare delle persone che sono "casa"...
ci sono tante persone che ci sono simpatiche o con cui si sta bene, ci si diverte, ecc.
ma ci sono poi persone con cui ci si sente proprio a casa, come se fossero una parte di noi stessi, un pezzo che avevamo forse dimenticato o perso da qualche parte... o forse siamo noi un pezzo di loro

chissà come accade, ma accade...

non è detto che ci sia poi nulla con queste persone, i casi della vita poi allontanano o la sensazione di casa non è reciproca o chissà che altro...

ma quando capita, come stasera, è proprio una bella emozione...

martedì 18 gennaio 2011

facing the real world

Se una persona, per alcune scelte che ha fatto, e che era liberrima di fare, adesso mi rende triste nel vederla, ma devo veramente vederla lo stesso perché altrimenti si arrabbia?

Essere Zen non è essere buonisti. L'amore universale è qualcosa che accade da sè.
A me in questo momento non accade e non riesco a provare amore per quella persona ma odio e dolore.
Non so di chi sia la "colpa" e non mi importa di trovare giustificazioni da una parte o dall'altra.
Solo non ho voglia di frequentarla.

Se non accade non accade, è inutile fare finta. Un giorno accadrà, forse.
Ma imporsi di amare tutti è ancora più sciocco di pensare che non accadrà mai :)

lunedì 17 gennaio 2011

Qualunque cosa la vita porti lontano da te, lasciala andare

"Whatever life takes away from you, let it go"
Don Miguel Ruiz

Lasciare andare significa comprendere che non possiamo agire al posto degli altri, non possiamo controllarli ed è giusto che loro siano responsabili delle conseguenze delle loro scelte.
Lasciare andare è guardare oltre, permettere agli altri di essere umani, di avere le loro contraddizioni, di fare i loro errori.
Lasciare andare non è negare, ma accettare.
Lasciare andare non è piangere sul passato, ma crescere e vivere per il futuro.
Lasciare andare è aver meno paura ed amare di più.



Questo vorrei imparare, questo vorrei riuscire a sentire dentro di me.
Lo capisco con la testa ma non riesco ad accettarlo con il cuore.
Non riesco ad amare di più, mi viene da amare di meno, da odiare, perché mi ha lasciato, un'amante, un amico, una persona vicina. Che avrei voluto vicina a modo mio e invece ha preferito altri nella sua vita.
Permette ad un altro di fare errori è come permettere a me stesso di fare errori.
Permettere ad un altro di andare è permettere a me stesso di andare.
Permettere ad un altro di lasciarmi è avere meno paura, è essere più me stesso, al di là degli altri, al di là del mondo, fino a diventare il niente e il tutto.

Mi piacerebbe un giorno che questo che sento nella testa riuscisse a scendere anche nel cuore.



mercoledì 12 gennaio 2011

Ricchezza

"Basta guardare l'esistenza e la sua abbondanza. Qual è il bisogno di tanti fiori in tutto il mondo? Solo le rose sarebbero state sufficienti, ma l'esistenza è abbondanza: milioni e milioni di fiori, milioni di uccelli, milioni di animali - tutto in abbondanza. La natura non è ascetica, è ovunque danza - nel mare, tra gli alberi. E 'ovunque canto - nel vento che passa attraverso i pini, negli uccelli ...


Qual è la necessità di milioni di sistemi solari, ogni sistema solare con milioni di stelle? Non sembra che ve ne sia alcun bisogno, se non che l'abbondanza sia la natura stessa dell'esistenza, che la ricchezza sia il nucleo fondamentale, che l'esistenza non creda nella povertà."

Questa è una delle frasi che mi ha colpito come un fulmine.
Sono frasi che rimettono in circolo decenni di convinzioni, di repetita, di indottrinamento.
Non l'ho ancora capita bene. Sta continuando a scavare il suo solco fino alla radice. Fino a quando non mi sentirò più in colpa di essere ricco di qualcosa.

not even a slight hesitation

In the morning it was raining. In the evening it is not raining. 
In the afternoon it was cloudy; now it is no more cloudy. 
That is the beauty of nature because it is in a flux and flexible and has no consistency to follow -- no ideas, no rules, nothing like ten commandments; do this, don't do that. 
It simply goes on moving in a very haphazard and absurd way. 
That is its beauty. It goes on moving into the other; there is not even a little hitch. 


When the day becomes night, there is not even a slight hesitation. 
It simply slips into the night. 
Then the night slips into the day.


Osho

venerdì 7 gennaio 2011

riCiclone di inizio d'anno

Dopo quaranta e passa anni ho bisogno di alleggerire un po' la mia vita e i miei luoghi.
Sto svuotando casa.
Ho finora vissuto pensando ad accumulare, tenere che forse un giorno sarà utile, preservare, accatastare, stoccare, tenere che mi ricorda qualcosa.
Oggi i miei ricordi sono dentro di me, se voglio vedere un film o leggere un libro o sentire musica c'è Internet.
Inizio quindi a svuotare casa, che mi sembra sempre di più un'ordinata Terzigno.
Alcune cose sono da gettare o far riciclare.
Altre non le uso più ma possono essere utili o piacevoli per qualcuno.
Ecco il primo riCiclone:
- pompa da bicicletta made in Spain LUMA
- trittico di antizanzare elettrici (due a pastiglia uno a liquido) originali VAPE (!)
- prolunga da rubinetto cucina con frangiflutti
- coppia di dadi da gioco Swarowsky, immancabili per il giocatore moderno.
- coppia di gemelli molto belli e di cui mi dispiace separarmi ma non ho camicie da gemelli ;(
- portabiro in legno con decoupage fatto da associazione onlus
- cestino in vimini foderato portatutto
- lampadario a spirale bianco, ottimo per ambiente piccolo
- portadocumenti in pelle di qualcosa, pieno di scomparti e ancora in buone condizioni per fare la sua porca figura, come si dice.

La religione non è l'effetto di pratiche. 
La religione è un fiore del rilassamento, non il risultato di una disciplina.

Chiamala religione, nirvana, felicità, estasi.
Nel momento in cui ci si rilassa.
E' tutto lì.
:)