venerdì 28 ottobre 2011

Maestri

"Potete vivere solo nel presente, per ciò che è reale adesso. [...]
Potete dire che ogni cosa è la stessa, ma è sempre diversa.
È la stessa ma è sempre diversa. [...]
Voi vivete nella vostra creazione. Io non ho mai creato il vostro mondo, l'avete creato voi.
Voi lo create quando pagate le tasse, voi lo create quando andate a lavorare [...].
Non vi interessa la verità. [...]
Ciò in cui credo io è solo il presente; io non credo in nessuna cosa che riguarda il passato. Vi parlo dal presente.
Perché non c'è nulla di cui preoccuparsi, nulla a cui pensare, nulla da cui essere turbati. La mia casa non è separata, la mia casa è tutt'uno con me, me stesso. [...]
Ragazzo, per essere un uomo devi tirarti sù ed essere il padre di te stesso. [...]
Ogni vostro schema e ogni vostro pensiero sta morendo. Ciò che pensavate fosse vero sta morendo. [...]
Non sono mai vissuto nel tempo. [...] Quando la mente non è nel tempo, tutto il pensiero è diverso.
Consideri il tempo come creato dall'uomo. Vedi che il tempo è ciò che pensi che sia. Se mi volete considerare colpevole allora lo potete fare ed è okay per me, non ce l'ho con nessuno di voi per questo. Se mi volete considerare non colpevole è okay per me.
Io so quel che so e nessuno può togliermi questo.
Potete saltare sù e urlare: «Colpevole!», e potete dire che non sono un buon ragazzo, che sono un demonio, un diavolo vile e viscido. È la vostra riflessione e avete ragione, perché è quello che sono. Sono tutto quello che volete che sia. [...]
Mi dimentico che giorno è, che mese è o che anno è. Non me ne preoccupo perché tutto ciò che è reale per me è qui, adesso. [...]
La mia pace è nel deserto o nella cella della prigione. Se non avessi visto la luce del sole nel deserto sarei stato molto meglio nella mia cella che nella vostra società, nella vostra realtà, nella vostra confusione, nel vostro mondo e nei vostri giochi di parole. [...]
Ogni cosa è semplice per me, è quel che è perché è quel che è. Non c'è altro.
Cosa? Questo è quanto. Perché?
Perché?
I perché vengono da vostra madre. Vostra madre vi insegna i perché, perché, perché. Voi continuate a chiedere a vostra madre perché e lei comincia a dirvi: «Perché, perché», e vi riempie il vostro piccolo cervello di perché. E voi non conoscete nulla di diverso da questo. Se aveste due madri, una che vi dice una cosa e l'altra che ve ne dice un'altra, allora la vostra mente potrebbe rimanere dov'era la mia. Se aveste una dozzina di genitori che vi girano intorno, allora non potreste né credere né non credere a ciò che vi è stato detto. [...]
Io stavo seduto in una cella quando il tipo apriva la porta e diceva: «Vuoi uscire?».
Io lo guardavo e dicevo: «E tu vuoi uscire? Tu sei in prigione, tutti voi siete in prigione"

Charles Manson (I vostri bambini, pagg. 31-53)

Tratto da La Meditazione come Via - Newsletter

Scrive Ganfranco Bertagni
"Ci piace a volte trovare elementi di verità e di intelligenza penetrante anche in testi inusuali, anche in autori poco riconosciuti come fonti di cui occuparsi. O addirittura, come in questo caso, in personaggi che sono passati alla storia come agli antipodi di ciò che solitamente si associa a spiritualità, saggezza, ecc. È un importante esercizio di discernimento e di indipendenza nel giudizio il riuscire a valutare l'interesse o meno di un brano, al di là del suo autore e di quello che egli ha fatto della sua vita. Grandi filosofi che sono entrati nella storia e che hanno scritto pagine indimenticabili erano, nella loro vita privata, ben poco vicini agli ideali di cui scrivevano nei loro testi. Basti pensare a Schopenhauer. Eppure le loro opere spesso ci innalzano. È solo un esempio. Certamente Manson non passerà alla storia come grande filosofo, è oramai per i posteri quello che sappiamo. Ma riusciamo a leggere le sue parole al di là del giudizio sulla sua persona che ci proviene dalla cronaca, dal nostro giudicarlo? Siamo sempre pronti a teorizzare una mente non giudicante, una mente non dualista, eppure non è sempre facile mettere in pratica un atteggiamento libero dalle nostre reazioni".

mercoledì 26 ottobre 2011

Un sasso che rotola da una collina,
non conosce mai la sua traiettoria.


venerdì 21 ottobre 2011

Cerchi sicurezze e certezze proprio per evitare di essere vigile e consapevole.
Vivi momento per momento con tutte le insicurezze che questo comporta.

Gli alberi stanno vivendo, gli uccelli stanno vivendo, gli animali stanno vivendo e non sanno nulla delle assicurazioni, non sanno nulla della sicurezza. Non sono preoccupati – per questo possono cantare ogni mattina.

Tu non riesci a cantare ogni mattina, forse non hai mai cantato in nessuna mattina della tua vita. Le tue notti sono popolate di incubi pieni delle insicurezze, dei pericoli e dei rischi che si nascondono intorno a te. La mattina il tuo risveglio non è gioioso: ti svegli per fronteggiare ancora una volta le insicurezze della giornata, i problemi, le ansie.

Ma ascolta gli uccelli. Non credo che abbiano perso qualche cosa. Guarda come sono belli e agili i cervi, guarda gli alberi – che qualcuno può tagliare in ogni momento. Ma non se ne preoccupano, sono interessati a questo momento, non al prossimo: questo momento pieno di gioia e di pace. Tutto è verde e pieno di vita.

Posso capire che per te gli anni passano. E con l’aumentare degli anni... egli sta dicendo in altre parole che la morte è più vicina. Ma non c’è modo di evitarla. E se non puoi evitarla – nessuno è mai stato capace di evitare la morte – allora è meglio non farla diventare una preoccupazione.

Ciò che deve accadere accadrà, perché distruggere il momento presente per qualche cosa che non è ancora successo? Prima lascia che accada, a quel punto potrai preoccupartene.




giovedì 6 ottobre 2011

Steve... Wonder

"Il vostro lavoro riempirà una buona parte della vostra vita e l’unico modo per essere realmente soddisfatti è fare quello che riterrete un buon lavoro. E l’unico modo per fare un buon lavoro è amare quello che fate. Se ancora non l’avete trovato, continuate a cercare. Non accontentatevi. Con tutto il cuore, sono sicuro che capirete quando lo troverete. E, come in tutte le grandi storie, diventerà sempre più bello con il passare degli anni. Perciò continuate a cercare finché non lo avrete trovato. Non vi accontentate."
Non ringrazierò Jobs per tutte le sue invenzioni che mi hanno entusiasmato la vita.Forse il regalo più grande che mi ha fatto è questa frase.In questo momento della mia vita.Dopo che Ansula ieri sera, vedendomi arrivare in giacca e cravatta, mi ha detto "io non ho mai avuto un lavoro normale in vita mia".
I segnali arrivano sempre, prendono senso quando è arrivato il momento di ascoltarli.