Potete dire che ogni cosa è la stessa, ma è sempre diversa.
È la stessa ma è sempre diversa. [...]
Voi vivete nella vostra creazione. Io non ho mai creato il vostro mondo, l'avete creato voi.
Voi lo create quando pagate le tasse, voi lo create quando andate a lavorare [...].
Non vi interessa la verità. [...]
Ciò in cui credo io è solo il presente; io non credo in nessuna cosa che riguarda il passato. Vi parlo dal presente.
Perché non c'è nulla di cui preoccuparsi, nulla a cui pensare, nulla da cui essere turbati. La mia casa non è separata, la mia casa è tutt'uno con me, me stesso. [...]
Ragazzo, per essere un uomo devi tirarti sù ed essere il padre di te stesso. [...]
Ogni vostro schema e ogni vostro pensiero sta morendo. Ciò che pensavate fosse vero sta morendo. [...]
Non sono mai vissuto nel tempo. [...] Quando la mente non è nel tempo, tutto il pensiero è diverso.
Consideri il tempo come creato dall'uomo. Vedi che il tempo è ciò che pensi che sia. Se mi volete considerare colpevole allora lo potete fare ed è okay per me, non ce l'ho con nessuno di voi per questo. Se mi volete considerare non colpevole è okay per me.
Io so quel che so e nessuno può togliermi questo.
Potete saltare sù e urlare: «Colpevole!», e potete dire che non sono un buon ragazzo, che sono un demonio, un diavolo vile e viscido. È la vostra riflessione e avete ragione, perché è quello che sono. Sono tutto quello che volete che sia. [...]
Mi dimentico che giorno è, che mese è o che anno è. Non me ne preoccupo perché tutto ciò che è reale per me è qui, adesso. [...]
La mia pace è nel deserto o nella cella della prigione. Se non avessi visto la luce del sole nel deserto sarei stato molto meglio nella mia cella che nella vostra società, nella vostra realtà, nella vostra confusione, nel vostro mondo e nei vostri giochi di parole. [...]
Ogni cosa è semplice per me, è quel che è perché è quel che è. Non c'è altro.
Cosa? Questo è quanto. Perché?
Perché?
I perché vengono da vostra madre. Vostra madre vi insegna i perché, perché, perché. Voi continuate a chiedere a vostra madre perché e lei comincia a dirvi: «Perché, perché», e vi riempie il vostro piccolo cervello di perché. E voi non conoscete nulla di diverso da questo. Se aveste due madri, una che vi dice una cosa e l'altra che ve ne dice un'altra, allora la vostra mente potrebbe rimanere dov'era la mia. Se aveste una dozzina di genitori che vi girano intorno, allora non potreste né credere né non credere a ciò che vi è stato detto. [...]
Io stavo seduto in una cella quando il tipo apriva la porta e diceva: «Vuoi uscire?».
Io lo guardavo e dicevo: «E tu vuoi uscire? Tu sei in prigione, tutti voi siete in prigione"
Charles Manson (I vostri bambini, pagg. 31-53)
Scrive Ganfranco Bertagni
"Ci piace a volte trovare elementi di verità e di intelligenza penetrante anche in testi inusuali, anche in autori poco riconosciuti come fonti di cui occuparsi. O addirittura, come in questo caso, in personaggi che sono passati alla storia come agli antipodi di ciò che solitamente si associa a spiritualità, saggezza, ecc. È un importante esercizio di discernimento e di indipendenza nel giudizio il riuscire a valutare l'interesse o meno di un brano, al di là del suo autore e di quello che egli ha fatto della sua vita. Grandi filosofi che sono entrati nella storia e che hanno scritto pagine indimenticabili erano, nella loro vita privata, ben poco vicini agli ideali di cui scrivevano nei loro testi. Basti pensare a Schopenhauer. Eppure le loro opere spesso ci innalzano. È solo un esempio. Certamente Manson non passerà alla storia come grande filosofo, è oramai per i posteri quello che sappiamo. Ma riusciamo a leggere le sue parole al di là del giudizio sulla sua persona che ci proviene dalla cronaca, dal nostro giudicarlo? Siamo sempre pronti a teorizzare una mente non giudicante, una mente non dualista, eppure non è sempre facile mettere in pratica un atteggiamento libero dalle nostre reazioni".