venerdì 29 luglio 2011

così si parla

Semplice e complicato .. visibile ed invisibile .. rumoroso e tranquillo è l'abito.



Questa è una frase.
La leggi normalmente e alla fine esplode.
Così è parlare in modo pieno.
E' l'abito delle parole che conta.
Possiamo riempirci di parole senza significato, o usarne poche che aprono universi interi.
E' l'abito.
Io chi sono?

mercoledì 27 luglio 2011

sguardi

Ci sono sguardi che sono carichi di significato.
Non siamo abituati a guardarci negli occhi perché è spesso come scrutare nell'anima di un'altra persona.
O farci scrutare.
Talvolta lo sguardo entra diretto dentro di noi o il nostro entra nell'animo degli altri.
E' una porta, dura un secondo ed è più forte di una dichiarazione, di una confessione, di una comunione.

Devo osservare di più gli sguardi. Sono uno dei più grandi misteri dell'uomo.

Dalla svolta ho anche smesso di mettere gli occhiali da sole. Una volta non potevo vivere senza.
Adesso mi infastidiscono. E inizio solo ora a capire il perché.

sabato 23 luglio 2011

harmony

ed un giorno vedi tutti i romanzi ed i libri come favolette, come romanzetti rosa per passare il tempo, per ingannare la mente, per fingere di essere altro altrove. Ed i saggi come elucubrazioni di pazzi, pronti ad affermare o smentire qualsiasi cosa.
E la cosa più interessante diventa essere nell'esistenza, fluire tra le persone, nelle cose, nella realtà.
Che diventa ogni giorno più semplice, più limpida, fa sempre meno paura e le spalle sono sempre più spesso rilassate, lasciando affiorare il sorriso dell'esistenza.

martedì 19 luglio 2011

emersioni

Quando desideri una cosa
non lasci accadere le altre.

LucaTzu ;)

sabato 16 luglio 2011

Arrendersi

Non cercate la pace,
Non cercate nessun altro stato
che quello nel quale siete ora;
altrimenti metterete in piedi un conflitto interiore e una resistenza inconscia.
Perdonate voi stessi per non essere in pace.
Il momento in cui accettate completamente il vostro non essere in pace,
la vostra non pace viene trasmutata in pace.
Qualunque cosa accettiate completamente vi porterà lì,
vi porterà nella pace.
Questo è il miracolo dell'arrendersi.
Quando accettate ciò che è,
ogni momento è il miglior momento.

Eckhart Tolle

venerdì 15 luglio 2011

fiumi che scorrono

siamo tutti fiumi che scorrono
e tutti arriveremo al mare
ognuno con il suo percorso, con il suo tempo
ogni insegnamento forzato è inutile
se non sono ancora giunto a quella svolta non ti sentirò
il maestro deve innanzitutto capire quando dire, piuttosto che cosa dire
ma il maestro serve solo quando l'allievo è pronto
prima è solo un parlare al vento
prima è solo un insieme inarticolato di suoni
solo nel momento la comunicazione è possibile

la compassione segue sempre la concentrazione

mercoledì 13 luglio 2011

Channelling

finora pensavo al channelling come ad una stupidaggine per boccaloni.
Ma non posso più ignorare il fatto che mentre medito echeggiano dentro di me frasi in inglese.
Non hanno un'origine specifica, emergono. Qualche settimana fa è emersa la frase "the Buddha greater than the Universe". Funny.
Ma stasera c'è stato un vero dialogo. Non solo parole emergenti.
Mi ha detto "you're a master, you know?" ho risposto "yes I know" pieno di tranquillità e di emozione. Sono entrato in contatto con un livello di me che ha una sicurezza ed una tranquillità estrema. Questo livello ha poi aggiunto "but I will not teach anyone in this life, I want to enjoy it". La voce esterna ha poi concluso "You're the Buddha" e una gioia ha riempito il mio spazio.

Chi non ha provato queste cose è impossibile che capisca. Anche io fino a stasera le pensavo delle emerite stupidaggini. Ma quando si vivono certe cose è come mettere la mano nell'acqua calda. Non ci si sbaglia. E' calda ed è la realtà.

Io stesso stento ancora a comprendere cosa mi sia accaduto e cosa stia accadendo.
Ma non mi preoccupo. Ogni fiume prima o poi arriva al mare. Sempre. ;)

diventare

Se non diventi ciò che puoi diventare, non sarai appagato. 
Devi diventare ciò che puoi diventare; è un imperativo. 
Altrimenti sarai frustrato, penserai di essere inutile, crederai che la vita non abbia significato. 
Puoi continuare a tirare avanti, ma in questo non può esserci gioia. 
E forse avrai successo in molte altre cose, ma sarai un fallimento con te stesso.

(Osho)


E io che posso diventare?

martedì 12 luglio 2011

La persona intelligente non si attacca al passato morto, non trasporta cadaveri.

Per quanto belli siano stati, per quanto preziosi, non si porta dietro i cadaveri. 
Ha finito col passato; è andato e andato per sempre.

(Osho)


ma io purtroppo non sono intelligente!! ;)

l'amore

Non si tratta però di un bisogno – è un lusso. Ne hai così tanto che desideri qualcuno con cui condividerlo. Proprio come le nuvole quando sono cariche di pioggia: vorrebbero riversarsi ovunque, su chiunque. E a loro non interessa se piovono su un sentiero di montagna, o su un terreno roccioso, o su un terreno fertile assetato – non se ne curano.

Piovono sulle rocce, sul terreno fertile, su tutti – buoni e cattivi, assetati e non assetati, richieste o non richieste. Perché ora non si tratta di un bisogno, ora la questione è che sei troppo pieno e devi condividere.



(Osho)

E' sempre stato difficile per me amare una sola persona alla volta. Mi sono sempre sentito male e "sbagliato" per il fatto che io amo molte persone assieme, che non distinguo dall'amore per i miei, da quello per le persone con cui sono stato, da quello per le piante del mio balcone.
Quando si prova amore è un riversare, ed è vero che non importa chi c'è di fronte.
Solo ora capisco che quello che io provavo forse non era altro che il nucleo di questo amore indiscriminante.
Che quello che mi hanno sempre detto essere "dongiovannismo" in realtà non era altro che un amore che non potevo incanalare in un'unica anima o direzione.

Ci sono due passaggi ora: comprendere di poter essere oggetto di un amore così indiscriminato e non sentirmi sminuito del fatto che una persona possa amare me quanto il suo vaso di lavanda. E due, trovare una persona che ami in quel modo e sappia essere amata quanto il gelsomino che sta per fiorire sul mio balcone.

Life is a Zen mistery ;)

lunedì 11 luglio 2011

se

se stai sempre ad aspettare che ci siano altri a fare qualcosa per te (anche se li hai pagati per farlo) vivrai nell'attesa, in sospensione e ti arrabbierai quando, per un motivo o per l'altro non lo faranno.
se ogni cosa che un altro fa per te lo vivi come un regalo, come qualcosa di inatteso, allora il mondo si rilassa e diventa tutta una gioia ed un ringraziamento comprendendo le tantissime cose che riceviamo ogni giorno.

il mondo cambia se cambia il modo, in cui lo guardiamo...
per quello che la via non esiste ed è già tutto qui
ed è per quello che è anche così complesso e semplice al contempo.

basta far scendere la gioia dentro di noi, che la gioia scenderà dentro di noi. ;)

incontrare un Bodhisattva

Incontrare un Bodhisattva è un'esperienza strana.

Mi ha detto: "tu sembri avere degli occhiali con cui guardi tutto e a tutto metti il tuo giudizio come un bollino" mentre con la mano faceva il segno di timbrare le cose sulla tavola.

Quando hai bisogno di un maestro, ecco che arriva ;)

sabato 9 luglio 2011

Un ladro...

Il ladro si è dimenticato
la luna
alla mia finestra.

Ryokan...

ho scoperto il mio talento. Il mio talento è fare felici le persone che mi sono vicine.
E' la cosa che mi dà più soddisfazione.
Quando so che una cosa rende felice una persona io cerco di farla.
Per un periodo di tempo ho pensato che fosse una cosa sbagliata, eccessiva.
Ma ora la vedo come una cosa mia, che è molto bella.

Il sorriso dell'altro è una tale fonte di gioia per me che questo piacere mi spinge a creare o organizzare cose molto belle. Perché quando fai qualcosa con il cuore viene bene.
Per quello amo stare con persone esigenti ed un po' "egoiste" perché mi danno modo di spingere me stesso ai massimi livelli.
Semplice, lineare, reale.

Grazie Max e grazie a tutte le persone che mi hanno spinto a renderle felici :)

Ryokan

A nightingale's song
Brings me out of a dream:
The morning glows.

Ryokan

Un dialogo per chi lo sa ascoltare.
Il canto di un animale, mi risveglia.
Un gioco di parole: ora il mattino splende.
Ho capito che per comprendere il mondo e risvegliarmi è sufficiente ascoltare il canto di un usignolo.
Per la prima volta.

Ryokan è lezioso. Forse non aveva capito niente del risveglio.
La mia domanda è Ryokan splende di luce propria o accende la lampada d'altri?

venerdì 8 luglio 2011

Ego

Lasciare andare l'ego è molto doloroso perché ci hanno insegnato a coltivarlo. Pensiamo che l'ego sia il nostro unico tesoro. L'abbiamo protetto, decorato, l'abbiamo lucidato in continuazione e, quando l'amore bussa alla porta, tutto ciò che ci occorre per innamorarci è mettere da parte l'ego: è doloroso, certo. È il lavoro di tutta la tua vita, è tutto ciò che hai creato, questo ego orrendo, questa idea che sei separato dall'esistenza.
È un'idea brutta perché non è vera. È un'idea illusoria, ma la società esiste, è anzi basata proprio su questa idea che ogni persona è una persona, non una presenza.
La verità è che al mondo non esistono persone ma solo presenze. Non ci sei, non esisti come ego, separato dal tutto. Sei parte del tutto. Il tutto ti penetra, il tutto respira in te, pulsa in te, il tutto è la tua stessa vita.

L'amore ti dà la prima esperienza di armonia con qualcosa che non è il tuo ego. L'amore ti insegna per la prima volta che puoi entrare in armonia con qualcuno che non è mai stato parte del tuo ego. Se puoi essere in sintonia con una donna, con un amico, con un uomo, se puoi essere in sintonia con il tuo bambino o con tua madre, perché non puoi esserlo con tutti gli esseri umani? E se essere in armonia con una sola persona ti dà tanta gioia, quale sarà il risultato se sarai in armonia con tutti gli esseri umani? Ma se puoi entrare in sintonia con tutti gli esseri umani, perché non anche con gli animali e le piante? Un passo porta al successivo.



(Osho)

giovedì 7 luglio 2011

quando ti senti triste, non mancare questa opportunità

La tristezza può diventare un’esperienza di grande arricchimento. Devi lavorare su di essa. È facile sfuggire alla tristezza – e tutte le relazioni di solito sono dei modi per scappare. Così continui a evitarla, ma una corrente sotterranea è sempre lì presente. Può scoppiare tante volte, persino all’interno della relazione. Allora uno tende ad attribuire la responsabilità all’altro, ma questo non è il punto vero. La solitudine è tua, la tristezza è tua. Non sei ancora riuscito a trovare un modo di vivere con loro, quindi continueranno a riemergere.

Puoi sfuggire buttandoti nel lavoro. Puoi sfuggire impegnandoti in qualche occupazione o relazione o nella società, in questo e in quello, nei viaggi, ma non se ne andrà, perché è parte del tuo essere.

Ogni uomo nasce da solo – nel mondo, ma da solo. Arriva attraverso i genitori, ma da solo. E ogni uomo muore da solo, di nuovo quando esce da questo mondo lo fa da solo. E tra queste due solitudini, continuiamo a illuderci, a ingannare noi stessi. Bisogna farsi coraggio ed entrare in questa solitudine. Per quanto all’inizio possa apparire duro, difficile, i risultati sono straordinari. Quando hai trovato un modo di conviverci, quando inizi a goderne, quando non la percepisci come tristezza ma come silenzio, quando comprendi che non c’è modo di sfuggirla, ti rilassi.

Non ci si può fare nulla, e allora perché non godersela? Perché non andarci in profondità e provarne il gusto, vedere che cos’è? Perché temerla senza alcuna necessità? Esisterà comunque, è un fatto, esistenziale, non accidentale. Allora perché non trovare un accordo? Perché non esplorarla e scoprire che cos’è?

Quando ti senti triste, siedi in silenzio e permetti che la tristezza emerga; non cercare di evitarla. Diventa più triste che puoi. Non evitarla – questa è l’unica cosa da ricordare. Piangi, singhiozza…provane tutto il gusto. Piangi fino a morirne… buttati giù e rotolati per terra; lascia che se ne vada da sola. Non costringerla ad andarsene; se ne andrà, perché nessuno può rimanere permanentemente nello stesso stato d’animo.

Quando se ne andrà, ti sentirai alleggerito, del tutto liberato, come se la forza di gravità fosse scomparsa e potessi volare, privo di peso. Questo è il momento di andare dentro di te. Ma prima fai emergere la tristezza. La tendenza comune è quella di non permetterlo, di trovare tutti i mezzi per poter guardare da un’altra parte; di andare al ristorante, in piscina, di incontrare gli amici, leggere un libro o guardare un film, suonare la chitarra; di fare qualcosa, in modo da rimanere occupati e mettere l’attenzione da qualche altra parte.

Devi ricordare questo: quando ti senti triste, non mancare questa opportunità. Chiudi la porta, siediti, e sentiti il più triste possibile, come se il mondo intero fosse solo un inferno. Vai in profondità…affondaci dentro. Lasciati penetrare da ogni pensiero, animare da ogni emozione di tristezza. Piangi, singhiozza e dici cose – le puoi dire anche ad alta voce, non c’è nulla di cui preoccuparsi.

Per prima cosa vivi la tristezza per alcuni giorni, e nel momento in cui l’energia della tristezza se ne va, ti sentirai molto calmo, pieno di pace come ci si sente dopo una tempesta. In quel momento siediti in silenzio e goditi il silenzio che arriva per proprio conto. Non sei stato tu a crearlo; tu hai portato la tristezza. Quando la tristezza se ne va, nella sua scia, arriva il silenzio.

Ascolta quel silenzio. Chiudi gli occhi. Sentilo… sentine la struttura, la fragranza. E se ti senti felice, canta e danza.

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L’unico problema con la tristezza, la disperazione, la rabbia, l’ansia e l’infelicità, è che vuoi sbarazzartene. Questo è l’unico ostacolo.

Devi vivere con queste emozioni; sfuggire non è possibile. Esse sono le componenti della situazione in cui la vita può crescere e diventare integrata. Sono le sfide della vita. Accettale.

Sono benedizioni sotto mentite spoglie. Se vuoi sfuggirle, se vuoi in qualche modo sbarazzartene, allora nasce il problema, perché quando vuoi liberarti di qualcosa non la guardi mai in modo diretto; a quel punto quella cosa cercherà di nascondersi, perché tu la condanni.

Andrà più in profondità nell’inconscio, si nasconderà negli angoli più oscuri del tuo essere dove non riuscirai più a trovarla. Si sposterà nella cantina del tuo essere, e lì si nasconderà.

Ma, naturalmente, più va in profondità e più problemi provoca, perché si mette ad operare da angoli sconosciuti del tuo essere e tu ti ritrovi completamente impotente.

Quindi la prima cosa è: non reprimere mai. La prima cosa è: ciò che è, è. Accetta e lascia che accada; lascia che appaia proprio davanti a te. In realtà, il solo affermare: “Non reprimere”, non è sufficiente. Se me lo permetti, vorrei dire: “Fattela amica”.

Ti senti triste? Fai amicizia con questa sensazione. Abbine compassione. Anche la tristezza ha un suo essere. Lascialo apparire, abbraccialo; siedi insieme a esso, e tienilo per mano. Sii amichevole. Amalo. La tristezza è bellissima! Non c’è nulla di sbagliato in essa. Che ti ha detto che c’è qualcosa di sbagliato nell’essere tristi? La tristezza può solo darti profondità. La risata è superficiale, la felicità è solo a fior di pelle. La tristezza arriva fino alle ossa, al midollo. Nulla va così in profondità come la tristezza.

Quindi non preoccuparti. Resta con l’emozione, ed essa ti condurrà fino al tuo nucleo più profondo. Viaggerai su quest’onda e sarai in grado di apprendere alcune cose nuove sul tuo essere, cose che non avevi mai saputo prima. Quelle cose possono esserti rivelate solo in uno stato di tristezza, non in uno di gioia. L’oscurità è anch’essa positiva, l’oscurità è anch’essa divina.

Una persona che riesce essere paziente con la sua tristezza, all’improvviso una mattina scoprirà che la felicità sta sorgendo nel suo cuore da qualche fonte nascosta. Quella fonte nascosta è l’esistenza. Ti sei guadagnato la felicità se sei stato autenticamente triste; se sei stato autenticamente disperato, infelice, ti sei guadagnato il paradiso. Ne hai pagato il prezzo.

Affronta la vita, confrontala. Ci saranno momenti difficili, ma un giorno vedrai che quei momenti difficili ti hanno dato forza, proprio perché li hai affrontati. Erano necessari. Mentre li stai attraversando sono difficili, ma dopo vedrai che ti hanno reso più integrato. Senza quei momenti non avresti mai trovato il tuo centro, le tue basi.

Fa’ che esprimere sia una delle regole fondamentali della tua vita. Se devi soffrire per questo, soffri pure, ma non sarai mai un perdente. Quella sofferenza ti renderà sempre più capace di goderti la vita, di celebrare la tua vita.


(Osho)

nothing on it

The Absolute works with nothing

By Mevlana Jelaluddin Rumi
(1207 - 1273)

English version by Coleman Barks



The Absolute works with nothing.
The workshop, the materials
are what does not exist.

Try and be a sheet of paper with nothing on it.
Be a spot of ground where nothing is growing,
where something might be planted,
a seed, possibly, from the Absolute.

martedì 5 luglio 2011

Ma hai mai provato riverenza per la tua amata?

Fà della presenza della tua amata o del tuo amante uno stato meditativo. State in silenzio. State vicini, ma restate in silenzio. Usate ciascuno la presenza dell'altro per lasciare cadere la mente; non pensate. Se stai pensando mentre il tuo amante è con te, allora non sei con il tuo amante. Come puoi esserlo? Siete entrambi lì, eppure distanti chilometri. Tu stai pensando i tuoi pensieri, il tuo amante sta pensando i suoi. Siete vicini solo apparentemente, ma in realtà non lo siete, perché quando due menti stanno pensando sono agli antipodi.

Il vero amore significa cessazioni di pensiero. Alla presenza della tua amata o del tuo amante smetti completamente di pensare; solo allora siete vicini. All'improvviso siete una cosa sola, i corpi non vi possono separare: in profondità nel corpo qualcuno ha infranto la barriera. Il silenzio infrange la barriera: questa è la prima cosa.

Fà della tua relazione un fenomeno sacro. Quando sei veramente innamorato, l'oggetto d'amore diventa divino. Se non lo è, sappi che non è una relazione d'amore: è impossibile. Una relazione d'amore non è una relazione profana. Ma hai mai provato riverenza per la tua amata? Puoi aver provato molte altre emozioni, mai riverenza.

Se non riesci a vedere il divino nella tua amata o nel tuo amante non puoi vederlo da nessun'altra parte.

Se non riesci a vederlo nella persona che ami, se Dio non è sentito lì, non può essere sentito da nessun'altra parte. E se lì viene sentito, presto o tardi lo sentirai ovunque, perché una volta spalancata la soglia, una volta che hai avuto una fugace visione del divino in una persona, non puoi più dimenticarti di quella visione e, di conseguenza, ogni cosa diventa una soglia. Per questo dico che l'amante in sé è una meditazione.

Osho

maiuscole e virgolette

Quando qualcuno usa maiuscole per parole che possono essere tranquillamente scritte in minuscolo e virgolette per parole che possono essere tranquillamente scritte senza virgolette, è perché non ha granché idea di quello che dice.
"_"

niente

inizio a pensare che l'illuminazione sia stata inventata dal Buddha per ingannare i discepoli.
Bramare l'illuminazione è la cosa più stupida che un cercatore possa fare, è molto meno sciocco bramare un culo di uomo o di donna!
Creare il desiderio dei non desideri è un artificio sopraffino.
E quando cade anche l'ultimo desiderio cosa resta da fare?

Niente.

Un Buddha è uno che non fa niente, uno che non può neanche concentrare la sua mente su un Buddha. Un Buddha non è un Buddha. Non pensa al Buddha. Se voi non vedete ciò di cui io sto parlando, non conoscerete mai la vostra propria mente. (Bodhidharma)

zentativi

Quando siamo nell'inconsapevolezza siamo come un blocco di ghiaccio attaccato alla banchisa.
Non c'è differenza tra noi e il resto del ghiaccio.
Quando sentiamo per la prima volta riecheggiare in noi la voce della via è come la prima crepa tra di noi e la banchisa.
Proseguire nella via è continuare ad allargare quella crepa. Spesso non ce ne accorgiamo che si sta aprendo di più, spesso si richiude. Ma più si avanza e più la frattura inizia a farsi visibile, netta.
Fino al giorno in cui avviene una deflagrazione ed inizia il vero viaggio.
L'iceberg si è staccato dalla banchisa. E più se ne allontana più si rende conto di non essere lui a decidere la sua direzione, più scende a sud più si rende conto che l'essenza di cui è fatto non è dissimile da quella del mare e dell'aria in cui è immerso. E più aumenta il suo muoversi nell'esistenza più i suoi elementi tornano ad essere aria e mare.
Fino a che tutto si è sciolto nell'esistere e non vi è più distinzione alcuna.

Io ho appena iniziato il mio viaggio nel mare e nel cielo.

lunedì 4 luglio 2011

Allora pianta il tuo giardino e decora la tua anima, invece di aspettare che qualcuno ti porti fiori.

Il mio balcone è diventato così bello che la mattina prima di uscire di casa passo sempre cinque minuti con le mie piante. Magari rinuncio alla colazione o arrivo in ufficio qualche minuto più tardi, ma salutare le mie piante nella luce del mattino ha un effetto fantastico su di me.
Le guardo crescere, i getti che spuntano, quella che è diventata troppo grande e sta piegando i supporti, le zucche che "marciano", ognuna alla sua velocità. I piselli che combattono con le zucche per un posto al sole.
Il gelsomino che ho preso pesto e macilento al Brico, che erano mesi che non vedeva la luce del sole, adesso ha iniziato a gettale le foglioline nuove, si è ambientato. L'altro gelsomino è felicissimo, ha fatto un getto apicale lungo oltre un metro in una settimana, non so proprio più dove farlo attorcigliare.
E l'altro giorno ero al supermercato ed ho visto un'ortensia rampicante dai fiori bianchi e non ho resistito.
E' ancora nel suo vasetto, l'ho messa un po' a fare amicizia con le altre prima di trapiantarla ed anche lei ha già gettato alla ricerca di una spalliera a cui abbarbicarsi...

per la prima volta ieri ho pensato di non andare in vacanza, che mi dispiace abbandonare le mie piante e che forse posso farmi un agosto a Milano in giro in bici per navigli, canali, ed escursioni di un paio di giorni.
C'è così tanto di ignoto da scoprire qui attorno, invece di andare in giro in luoghi sempre più conosciuti.

venerdì 1 luglio 2011