giovedì 24 febbraio 2011

tempo

sto pensado di lasciare tutto e partire
partire non è la parola giusta
perché in realtà rimango, rimango con me stesso
ho bisogno di restare con me stesso e l'unica via ora mi appare quella di partire -
solo nel viaggio, nel non radicamento, posso dedicarmi a me stesso

restando sarei comunque legato a mille millanta cose, affetti, modi di essere e sarebbe un percorso forse molto più lungo

poi leggo che mentre Tozan stava pesando del lino, un monaco gli domandò "Che cos'è Buddha?"-
Tozan disse. "Questo lino pesa tre libbre"
e comprendo che ho capito tutto senza aver ancora compreso nulla

molti amici mi guardano strano per questi discorsi che faccio, mi deridono, uno mi ha anche insultato..
anche io se mi guardo con i vecchi occhi rido di me, ma il cinismo dei vecchi occhi mi è fastidioso come l'odore di fumo. Ho fumato per oltre 20 anni e oggi l'odore di fumo mi da fastidio. Ho guardato il mondo con i vecchi occhi per oltre 40 anni e oggi guardarlo con quegli occhi mi da lo stesso fastidio.
E comunque ogni tanto faccio un tiro di sigaretta e comunque ogni giorno guardo e vivo il mondo con i vecchi occhi.

E' come se fossi immerso in un fiume, ne sento la corrente, il piacere e il fascino di abbandonarmi ad esso ma rimango con le mani ancora aggrappato al pontile, ho paura di lasciare la presa della riva su cui ho camminato per anni, ho il timore di allentare le dita e lasciarmi scivolare lungo la corrente a conoscere tutto il resto dell'esistenza.

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