venerdì 5 novembre 2010

Camminare


Camminare è un ottimo modo per meditare.
Da solo, cammino, osservo il mondo, osservo me che osservo il mondo.
Oggi mi sono preso il pomeriggio libero e ho fatto una passeggiatina di 13 chilometri in giro per la città.
Ascolto un albero, il gioco di bambini di un asilo, una sciura che porta a spasso il cane, i ragazzi che escono da scuola e si raccontano le loro verità, l'indiano del Kashmir che mi svende i suoi gioielli, i soliti maniaci in macchina che chissà dove devono andare, un muratore su di un alto ponteggio che mi guarda mentre fotografo, un gruppo di alberi con le foglie che diventano rosse.
Quando cammini tanto la stanchezza ti annebbia il pensiero razionale ed inizi ad entrare nel flusso. Non stai più camminando, ti stai muovendo. Quando non hai una meta è il paesaggio che ti muove, che ti attira, ti respinge, di sposta di strada in strada, di marciapiede in buca, di sole in ombra, di rumore in silenzio, di parola in abbaiare, di gatto in pino, di acqua in cinguettio, di motore in odore, di colore in colore.
Meditare è fare una cosa qualsiasi, da solo, congiunti assieme alla cosa nella nostra comune totalità.

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