lunedì 22 novembre 2010

la seconda.. che hai dotto...


Quando il gran dotto apprende il Tao
lo pratica con tutte le sue forze,
quando il medio dotto apprende il Tao
or lo conserva ed or lo perde,
quando l'infimo dotto apprende il Tao
se ne fa grandi risate:
se non fosse deriso non sarebbe degno d'essere il Tao.
Perciò motti invalsi dicono:
illuminarsi nel Tao è come ottenebrarsi,
avanzare nel Tao è come regredire,
spianarsi nel Tao è come incavarsi,
la virtù somma è come valle,
il gran candore è come ignominia,
la virtù vasta è come insufficienza,
la virtù salda è come esser volgo,
la naturale genuinità è come sbiadimento,
il gran quadrato non ha angoli,
il gran vaso tardi si completa,
il gran suono è una sonorità insonora,
la grande immagine non ha forma.
Il Tao è nascosto e senza nome,
ma proprio perché è il Tao
ben impresta e completa.


Per noi occidentali LaoZi (che ha scritto il Tao) o Buddha sono praticamente la stessa cosa.
Ma sarebbe come se un orientale ci dicesse che Gesù e Maometto sono la stessa cosa.

La cosa affascinante è che Buddha è vissuto in India tra il 566 ed il 486 avanti cristo (Socrate nasceva 23 anni dopo la sua morte) mentre di LaoZi (tradotto anche come Lao Tse o Lao Tzu), che è vissuto comunque in Cina, si sa poco o nulla e si ipotizza sia vissuto o 200 anni prima o poco prima di Buddha.

La cosa affascinante è che i loro discorsi si intrecciano e dicono fondamentalmente le stesse cose, nonostante siano stati detti o scritti a secoli e migliaia di chilometri di distanza. Anche molte cose di Gesù sono simili a quelle di Buddha. E anche alcune cose dei Sufi, i mistici islamici, si avvicinano molto.

Una volta che si capisce questo il percorso diventa molto chiaro. E ognuno in realtà può veramente scegliere la via che preferisce. Il casino grosso è la strada. 

Che c'è e non c'è, perché la grande immagine non ha forma ed il suono è di una sonorità insonora.

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