venerdì 8 aprile 2011

la morte

stasera ero a teatro a vedere Reve d'Automne al Piccolo.
Inizia con una riflessione: guardavo una città e mi rendevo conto che tra cento anni nessuno dei suoi abitanti l'abiterà più e nessuno dei suoi abitanti di 100 ani fa l'abita ancora.

Le nostre vite, i nostri amori, il nostro lavoro, ogni cosa che da un senso alla mia vita è sparita, lasciandomi una leggerezza e una felicità che non sono riuscito a trattenere: ho riso per tutta l'opera facendomi perfino richiamare da una sciura che mi era seduta accanto.

Sono tornato a casa camminando in estasi, sorridendo. Ogni cosa mi faceva ridere.
Liberarsi dalla propria morte, anche per un solo istante, è un'esperienza fantastica.
Finora l'avevo realizzato solo a livello mentale, stasera l'ho provato nel profondo della mia essenza.
Domani so che tornerà il timore del futuro e della morte.
Ma sarà un po' meno forte e comunque le sue fondamenta sono erose e prima o poi crollerà anche quel timore.
Assieme a tutti gli altri timori, pensieri, convinzioni e immagini che si stanno sgretolando in questi mesi.

Il risveglio non è un cambiamento di un istante, ma è un istante che inizia a cambiare tutto quanto: il risveglio è un insieme di fuochi artificiali da guardare rapiti come da bambini, un esplosione di colori dove prima vedevo solo il nero della notte :D

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