lunedì 18 aprile 2011

Memoria

ci sono pagine tristi nella storia di una famiglia, di una nazione o nella vita di una persona. Di ogni persona.
Quando esse accadono, nel dolore che proviamo per una strage, per una morte di una persona cara, per una divisione, ci diciamo di non dimenticare, di mantenere la memoria.. affinché quella cosa non accada più, ecc.

Poi ce ne dimentichiamo. Quando tutte le persone che c'erano sono morte si dimentica, anche quando si tramanda ce ne siamo dimenticati e possiamo capire Carre solo per paragone ad un nostro dolore.

Il passato è passato. Il passato è finito. Non insegna niente il passato. Il passato si dimentica, si travisa, si interpreta.
Historia magistrae nothing.
Il passato è finito, bello o brutto che sia stato.
Ieri è finito a mezzanotte e non tornerà.
Il mondo ci sospinge avanti, con leggerezza, senza che ce ne accorgiamo, scivoliamo avanti nel tempo.
Lo facciamo da quando siamo nati la prima volta e forse anche da prima.

Incediamo lentamente, senza fare nulla.
Ecco il significato di quella frase "l'erba cresce ed il fiume scorre anche se tu stai seduto a non fare niente".
Ecco perché il modo migliore di vivere non è ricordare il passato e fare monumenti al ricordo e neppure correre verso un futuro o bramare di arrivare.. ad una morte che è l'unico punto certo del nostro futuro...
il miglior moro di vivere è "Non si può spremere la vita, ci si deve abbandonare alla vita, occorre lasciarsi andare. Non si può conquistare la vita, bisogna avere il coraggio di lasciarsi sconfiggere dalla vita. La sconfitta in tal caso è vittoria, e lo sforzo di vincere alla fine si rivelerà come un definitivo e completo fallimento"

imparare a lasciarsi andare è il procedere secondo la regola del mondo... scivolare lentamente in avanti, ogni secondo. In questo scivolare ogni gesto entra nell'armonia delle cose e il nostro cuore si rilassa.

Percorrere una via alla ricerca dell'illuminazione è come vivere vorticosamente con la speranza di ingannare la morte. Percorrere una vita per sentire ogni istante il piacere del camminare è la fine e l'inizio della mia ricerca.

Non ho iniziato questa strada per andare in un posto. Quando la iniziai mi rendevo semplicemente conto che non stavo bene nel luogo in cui ero. Non ho spostato il luogo, ma la mia percezione del luogo. Sono nel punto di prima, ma adesso sto molto meglio. La mia ricerca è finita, adesso sta iniziando lei a regalarmi cose :)

E ieri mi ha regalato un sogno.
Grazie.

Nessun commento:

Posta un commento