giovedì 14 aprile 2011

Trascendere la mente è paradossale e contraddittorio per la mente stessa!.. perchè è il principio che va trasceso, il senso comune della contraddizione.
Per esempio il sentimento comune di odio/amore.. trascendere gli stessi opposti non significa vivere nell'amore falso e nell'abbracciare tutti quelli che s'incontrano.. i due sentimenti odio/amore convivono benissimo insieme, come benissimo per natura convivono tutti gli eventi naturali di sole, pioggia, terremoti,spostamento dei continenti, buio, nebbia, sole.. Trascendere in sostanza significa non inserire in una categoria mentale di giusto/sbagliato, bello/brutto, morale/immorale ecc un qualsiasi evento.
In questo caso si trascende la mente.
Trascendere la mente inoltre non significa doverlo esternare come fa chi vuole vedere che tutto è amore e dolcezza e parla e si comporta di conseguenza, soffocando l'odio, negandoselo, perchè non si vuole schierare nel "brutto sentimento".
TRASCENDERE il duale è un esercizio interiore con conseguente comprensione interna, è UNA FORMA MENTALE NUOVA DI ACCETTAZIONE DEGLI OPPOSTI.. ovvero NON INSERIRE UN EVENTO IN NESSUNA CATEGORIA, ma accettarlo per quello che è: un evento!
Questa l'origine del Tao, dello Zen.. la sintesi dell'Advaita Vedanta.
Se mi pongo nel solo "amore", non ho trasceso nulla.. mi sono posizionata nel duale, ho scelto l'aspetto più comodo negando il più scomodo.. se mi pongo invece nella zona neutrale, dove non inserisco nessuna marcia meccanica, nessuna categoria ed accetto in me il mio sentimento ora di "odio" ed ora di "amore" avrò trasceso entrambi gli aspetti.. e guarderò di conseguenza il mondo per quello che è.. avrò superato l'opposizione di ogni contrario IN ME, trascendendo entrambi gli opposti.. ma è solo un fatto interiore la "non divisione"..e non necessariamente deve diventare un fatto di esibizione esteriore, come mostrare “beotitudine costante”, come continuare a ripetere per autoconvinzione che tutto è bello e sacro o che la guerra è brutta.. che non è altro che incapacità di prendere in seguito una decisione necesaria, o una posizione nel mondano, per paura di scivolare in un opposto.
Vivere nel neutrale è vivere nella consapevolezza ed accettazione.. ma è soprattutto fare sempre la scelta equilibrata del momento in cui serve ..e senza eccessi di coscienza.

Leggo questo e mi torna in mente quello che ho sperimentato ieri sera. E' nella trascendenza che si scopre qualcosa che diventa il vero amore, la beatitudine, il piacere di non preoccuparsi di quello che accade, guardare i pensieri e le emozioni come se scorressero su di uno schermo lontano decine di chilometri. E scoppia dentro qualcosa di gioioso, di fantastico, qualcosa che non saprei come chiamare, amore non duale forse, l'amore ha sempre paura, questo è amore senza paura. Non è che non ho più paura ma ne ho infinatemente meno di prima.
Prima avevo paura sempre. Non me ne rendevo conto ma avevo sempre paura, di ogni cosa. Quando la paura scema allora il riso esplode perché è come se per la prima volta nella nostra vita fossimo veramente felici, veramente rilassati, come se una corda che era tesa non lo fosse più.
Alcuni dicono "tornare bambini" perché quando si è bambini forse questa paura non esiste, non esiste ancora, non abbiamo iniziato a costruire quel mondo di paure e di autoprotezione eccessive, che sono date dall'ignoranza di un fatto: che l'erba continua a crescere e il fiume a scorrere. Che ci sarà sempre qualcuno o qualcosa che si occuperà di noi. Noi stessi.
Non c'è indifferenza nella non divisione, c'è felicità.

Ma forse sono così felice perché sono innamorato. :D

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